MEDICI E MALATI
SUI GRANDI VELIERI
Fino all’avvento del vapore le condizioni di vita a bordo
avevano spesso conseguenze nefaste per i marinai .L’alimentazione precaria
faceva diffondere e diventar famose malattie tipiche,come lo scorbuto.
Fu la necessita’ di rimanere in mare per lunghi periodi di
tempo,connessa con le grandi crociere oceaniche ,ad accelerare il progresso
della medicina navale,migliorando le condizioni di abitabilita’dei vascelli e
introducendo un razionale sistema di selezione e di controllo sulle vivande
imbarcate e conservate.In particolare i viaggi di Cook contribuirono piu’ di
ogni altra impresa marinara all’evoluzione delle condizioni sanitarie e dei
metodi igienici a bordo dei legni.James Cook nei tre viaggi nei mari del Sud e
nel pacifico centrale tra il 1768 e il 1780
riusci’,grazie alla propria enorme esperienza marinara e ad un acuto
spirito di osservazione,a mantenere elevatissimo il livello di sanita’ sulle
sue navi,pur essendo accompagnato soltanto da naturalisti e da
chirurghi,professionisti che in quel periodo erano ben distinti dai
medici.L’esperienza acquisita nei lunghi viaggi d’esplorazione e la lodevole
tendenza settecentesca a valorizzare ogni scoperta scientifica permisero ad
esempio che sui vascelli portoghesi diretti alle Indie gli equipaggi fossero
controllati due volte al giorno,alle ore 08.00 e alle 15.00,dal corpo sanitario
imbarcato,composto da un chirurgo,da un medico-fisico e da due frati
infermieri. Ciononostante la perdurante scarsa igiene a bordo e la pessima
ventilazione dei locali chiusi rendevano possibili il diffondersi di malattie
contagiose e costringevano i marinai a dormire sul ponte di coperta con
conseguenti malanni da raffreddamento. A tale proposito un certo beneficio
venne fornito dall’invenzione dell’inglese Hales,consistente in un ventilatore
basato su un sistema di mantici che aspiravano e rigettavano aria nelle stive.A
cio’ si aggiungevano le immutate difficolta’ di conservazione dei cibi e
l’inadatta scelta delle diete,che determinarono casi di dissenteria e
soprattutto il flagello dello scorbuto.Un interessante testimonianza di come
fosse regolamentato il servizio medico a bordo dei vascelli di questo periodo
e’ fornita dal seguente decreto emanato dalla Real Segreteria di Guerra del
Granducato di Toscana.
ISTRUZIONI PEI CHIRURGHI DELLE NAVI DI S.A.R.
Essendo l’intenzione di S.A.R. che gli equipaggi dei suoi
vascelli sieno sempre favorevolmente trattati,e che particolarmente sieno
assistiti si’ nelle loro naturali malattie che in quelle in cui incorre
potessero a motivo soddisfare il loro impegno ha nominato sopra ciascun
vascello un chirurgo.
Ingiunge loro i seguenti ordini:
1) che
i chirurghi,nel ricevere le casse dei medicamenti,devono esaminarli,e trovatili
di buona qualita’ devono sotto l’inventario distinto di essi farne ricevuta al
commissariato di marina.
2) Dovranno
pure fare la ricevuta di tutti gl’istrumenti di chirurgia che saranno loro
consegnati dal commissariato di marina,e sara’ a loro carico tanto di questi
che dei medicinali,e di aver esatta cura in tutto il corso del viaggio.
3) Saranno
obbligati di scrivere giornaliarmente in un registro i nomi dei malati,le loro
malattie e la dose dei rimedi che loro daranno .Rendendo di cio’ informati gli
scrivani dei vascelli accio’ possano prendere riscontro di tutto e con piu’
sicurezza. Verificata la nota del consumo dei medicamenti che i chirurghi
dovranno rimettere al termine del viaggio al commissariato di marina con gli
strumenti di chirurgia.
4) Se
nel corso del viaggio manchera’ loro qualche medicinale necessario,manderanno
nota sottoscritta alli scrivani dei vascelli,che sono incaricati di
provvederli,e nel riceverli gliene faranno ricevuta.
5) procureranno
che gli scrivani dei vascelli che hanno incombenza di provvedere delle
provvisioni scelte per sollievo dei feriti e ammalati non manchino di fornirle
nella forma e quantita’ che essi prescriveranno,tenendo pure registro di simili
ordini per poterne,a termine del viaggio,verificare il consumo delle
provvisioni scelte.
6) Ciaschedun
giorno informeranno i rispettivi capitani dei vascelli dello stato nel quale si
troveranno i malati e feriti,e soprattutto gli avvertiranno dei mali che
potessero comunicarsi ad oggetto di separare quelli che ne saranno attaccati.
7) Faranno
sapere prontamente al cappellano lo stato e il pericolo nel quale si troveranno
i malati,accio’ possano essere assistiti con i soccorsi spirituali.
8) Nel
tempo di un combattimento si terranno nel luogo assegnatoli,e per nessun motivo
che sia monteranno in alto,avendo cura di preparare un luogo per ricevere i
feriti,e tutto quello che sara’ necessario per arrestare il sangue e curarli.
9) Siccome
sopra ciascun vascello s’imbarca un chirurgo del battaglione di marina per
curare il distaccamento di quel battaglione,ed insieme per servire di aiuto al
chirurgo del vascello, cosi’ si ordina ai predetti chirurghi dei vascelli di
valersi all’occasione,discretamente e con buona armonia,dell’aiuto dei
chirurghi del battaglione,ai quali essi pure presteranno assistenza nelle cure
che dovranno fare ai componenti il distaccamento,somministrando loro gli
opportuni medicinali e quei strumenti di chirurgia dei quali fossero
sprovvisti.
10) si
proibisce ai chirurghi sotto pena di destituzione e privazione delle loro
provvisioni,di esigere o ricevere alcun pagamento dai componenti
l’equipaggio,malati o feriti.
11) Nei soli
casi di curare il morbo gallico esigeranno da ciascun marinaio paoli cinque,e
dovendo dare il mercurio,che provvederanno i chirurghi del proprio,paoli dieci
una volta tanto.Restano stabilito,che del denaro che ritireranno pei suddetti
motivi,due terzi apparterra’al chirurgo della nave ed un terzo al chirurgo del
battaglione.
Tale
essendo la volonta’ di S.A.R.
Oltre a regolamentare gli
interventi sanitari di bordo,ben presto si provvide ad emanare norme
profilattiche ,idonee cioe’ a prevenire l’insorgere delle funeste epidemie. Fu
cosi’ che all’inizio del secolo XIX si instauro’ la consuetudine dell’ispezione
igienico-sanitaria della nave all’atto del suo armamento,affidata all’ufficiale
medico capo,al comandante in seconda e al commissario di bordo,la disinfezione
della cala con acido muriatico all’atto dell’armamento ed il suo lavaggio
giornaliero nei mari caldi e ogni tre giorni in quelli freddi,le quotidiane
fumigazioni con ginepro,aceto e polvere di cannone in tutti i
locali,l’ampliamento della zona destinata ad infermeria,la disinfezione dei
dimessi dal ricovero,la sorveglianza sulla pulizia personale dei marinai che
dovevano lavarsi anche due volte al giorno,tenere i capelli corti,sciacquarsi
la bocca con acqua e aceto,cambiare una volta la settimana la propria
biancheria che doveva poi essere lavata in lisciva calda.
Per quanto concerne la qualita’ e
quantita’ dell’alimentazione sulle navi,ecco le razioni viveri giornaliere
della Marina Italiana unificata nel 1861 :
Lunedì,
giovedì sabato
|
Martedì, mercoledì
domenica
|
Venerdì
|
|
Pane bigio (gr.)
|
900
|
900
|
900
|
Biscotto bianco
(galletta) (gr.)
|
580
|
580
|
580
|
Vino nero (lt)
|
1/3
|
1/3
|
1/4
|
Acquavite (lt)
|
4/100
|
4/100
|
4/100
|
Caffè (gr.)
|
15
|
15
|
15
|
Zucchero (gr.)
|
25
|
25
|
25
|
Formaggio (gr.)
|
50
|
50
|
50
|
Carne fresca (gr.)
|
245
|
245
|
--
|
Pasta bianca (gr.)
|
---
|
85
|
85
|
Legumi (gr.)
|
50
|
--
|
160
|
Sale (gr.)
|
10
|
10
|
20
|
Olio (gr.)
|
--
|
--
|
35
|
Pepe (per 100
uomini) (gr.)
|
--
|
--
|
20
|
Aceto (ml.)
|
--
|
--
|
30
|
continua…………………………………….