L’ELICA DI MANOVRA
L’elica
trasversale e’ un elica spesso a pale orientabili posta all’interno di una
appendice negativa di carena costituita da un condotto a sezione circolare e
asse trasversale orizzontale che si estende da murata a murata.Esse sono impiegate
per generare una spinta ausiliare per la manovra della nave a bassa velocita’
in acque ristrette.Si tratta di sistemi attivi che realizzano una forza su una
direzione trasversale fissa permettendo moti di traslazione laterale e
rotazione.Possiamo avere due configurazioni :con eliche prodiere e con
prodiere e poppiere.Il funzionamento di un elica di manovra genera una
spinta che agisce in posizione non baricentrica causando un momento
evolutivo:il sistema di forze puo’ essere ridotto ad una forza laterale
baricentrica ed un momento pari all’intensita’ della forza per il braccio
d’azione misurato rispetto al centro di massa della nave in movimento.Con una
sola elica si ha quindi una traslazione laterale della nave e
contemporaneamente un moto di rotazione.Per poter produrre un moto di pura traslazione o di
pura rotazione e’ necessario disporre di due eliche di manovra,una prua ed una
a poppa.E’ evidente che le due eliche per generare il massimo momento evolutivo,devono essere poste nella posizione piu’ lontana
possibile dal centro di rotazione,che cade in posizione molto prossima al
centro di gravita’,e quindi in prossimita’ della perpendicolare avanti o
addietro.L’elica viene normalmente posta a prua per i seguenti motivi:
-ottenere un
piu’ efficace controllo del moto
trasversale a velocita’ di avanzo nullo grazie al coordina- mento con il sistema di propulsione di
poppa che,con timone ruotato al massimo angolo di barra,puo’ generare una
spinta trasversale per deviazione del flusso dell’elica.
-per
ottenere un piu’ efficace controllo del moto di imbardata a basse velocita’ di
avanzo.
-per evitare
l’interferenza con il sistema propulsivo principale.
La forza
trasversale Ft (N) generata a regime dall’elica di manovra puo’ essere valutata
attraverso il teorema della quantita’ di moto,in base al quale la forza
generata dal flusso e’ uguale alla variazione della sua quantita’ di moto.A
regime essa corrisponde al prodotto fra la velocita’ del flusso e la
corrispondente portata massica :
Ft = ρ
dQ/dt Ve = ρ π Dt ²/4 Ve²
dove Q (
m³/s) e’ la portata volumica a regime .Dt (m) e’ il diametro dell’elica di
manovra e Ve(m/s) e’ la velocita’ media effettiva sul disco dell’elica.La
velocita’ media effettiva in pratica rende conto delle perdite che si
realizzano nel flusso lungo il tunnel,all’imbocco e all’uscita (attrito sulla
superficie e vortici alle estremita’).
Altri
aspetti fondamentali relativi al progetto dell’elica trasversale sono quelli
costruttivi che riguardano sia le caratteristiche del tunnel,sia la
posizione.Per contenere le perdite dovute alla viscosita’ del fluido
operante,e’ necessario mantenere bassa la velocita’ media di deflusso:si
ottiene cosi’ la riduzione sia delle perdite frizionali,sia di quelle legate
alla formazione di vortici d’imbocco.La soluzione migliore e’ quella che offre
un condotto di ampio diametro e con estremita’ ben avviate.D’altro lato questi
requisiti sono in contrasto con le indicazioni relative al contenimento della
resistenza aggiunta di carena,percio’ e’ necessario definire un compromesso fra
le due esigenze.A cio’ va aggiunto che,se il condotto e’ grande e si avvicina
con il bordo superiore alla superficie libera,si puo’ verificare un forte calo
del rendimento per ventilazione,mentre dall’altro lato la vicinanza al fondale
puo’ comportare il risucchio di corpi estranei.Innanzi tutto va detto che,una
volta fissata la velocita’ del flusso ed il diametro del tunnel,la sua
lunghezza e’ il parametro geometrico da cui dipendono le forze di resistenza
frizionale,infatti una maggiore lunghezza comporta maggiori perdite.D’altro
lato una maggiore lunghezza favorisce il raddrizzamento del flusso dall’imbocco
all’elica. Dal punto di vista operativo l’elica deve essere posta il piu’
lontano possibile dal centro nave per poter offrire un alto momento evolutivo,e
cio’ significa che il tunnel va posto in una zona dove le murate sono vicine ed
in genere svasate.In aggiunta deve essere sufficientemente lungo da accogliere
l’elica ed il suo sistema di alimentazione.
La svasatura
delle murate comporta in particolare effetti negativi sulla generazione della
spinta,infatti studi comparativi condotti collocando la stessa elica su forme
di carena diverse hanno evidenziato una maggiore spinta (+15%) nel caso in cui
il tunnel sia collocato entro pareti piane parallele.In questo caso,quasi
ideale per le installazioni navali-le cui condizioni sono parzialmente
realizzabili quando l’elica viene posta per esempio in corrispondenza del
ringrosso del bulbo prodiero-,il compromesso ottimale fra resistenza frizionale
ed esigenze di raddrizzamento del flusso e’ raggiunto realizzando tunnel aventi
una lunghezza pari a 2.0 ÷ 3.0 diametri. Cio’ e’ in realta’ difficilmente
realizzabile e ritiene percio’ accettabile che la lunghezza del tunnel,anche su
forme svasate di carena,sia almeno pari ad 1,5 ÷ 2,0 diametri.
continua………………………………………
Il post è molto interessante.
RispondiEliminaSarebbe cortesemente in grado di dirmi se le eliche di manovra possono essere utilizzate durante la marcia?
A rigor di fisica sembrerebbe di no. La pressione che si genera nel tunnel è maggiore rispetto alla pressione del flusso di prua.
Ci sono progetti che hanno risolto questo problema?
Grazie.
la spinta trasversale cala con la velocità e sopra i 3 nodi è nulla
EliminaCon la velocita'le elichette di manovra perdono funzionalita'per due fenomeni principali 1) water starving - letteralmente fame d'acqua ovvero il moto relativo dei filetti fluidi dovuto alla velocita'nacve raggiunge una velicita'tale da scorrere lungo la murata della nave e l'elichetta non riesce piu'a risucchiare acqua 2) water deflection - la spinta massima dell'elichetta avviene quando spinge acqua a 90 gradi. Con la velocita'la spinta non si sviluppa piu'a 90 gradi ma subisce un angolo dovuto al moto della nave ed ai filetti fluidi. Per questi due effetti la potenza delle elichette e'inversamente proporzionale alla velocita'nave. A moto addietro i thruster poppieri perdono funzionalita'prima di quelli prodieri causa turbolenze causate dal motore e causa pivot point che sara'a poppa.
Elimina