domenica 9 luglio 2017

ANALISI FENOMENI LEGATI ALLE CONDIZIONI METEREOLOGICHE


ANALISI FENOMENI LEGATI ALLE CONDIZIONI METEREOLOGICHE

Tutti gli accessi attraverso i quali l’acqua possa entrare nello scafo o nelle sovrastrutture devono essere   debitamente
chiusi durante la navigazione nel momento in cui si verifichino delle condizioni climatiche avverse,conseguentemen-
te tutti i dispositivi atti a raggiungere tale scopo devono essere mantenuti in buona condizione.Boccaportelli stagni,porte stagne,porte stagne alle intemperie etc. devono essere tenute chiuse durante la navigazione eccetto  quando debbono essere mantenute aperte per necessita’ di lavoro.Tali aperture devono essere sempre  pronte ad un’immediata chiusura.
In tutte le condizioni di carico particolare attenzione deve  essere fatta allo scopo di mantenere un adeguato bordo  li-
bero capace di affrontare anche le condizioni di mare e vento piu’ severe.In condizioni di tempo avverso,la velocita’ della nave deve essere ridotta in modo da attenuare i   seguenti fenomeni : eccessivo rollio,emersione dell ‘elica,volume di acqua imbarcata sui ponti e slamming.Vanno considerati come  pericolosi  6  slamming consecutivi o 25 emersioni d’elica succedutesi durante 100 movimenti di beccheggio.Deve essere fatta particolare attenzione se la nave sta navigando con onde a 135° o 180° poiche’ tale situazione   puo’ provocare pericolosi fenomeni  come la risonanza parametrica del rollio,la riduzione della stabilita’ sulla cresta    del’ onda e il rollio eccessivo che possono succedersi singolarmente in sequenza o simultaneamente  in  combinazione multipla,dando luogo al capovolgimento nave.Particolarmente pericolosa e’ la situazione in cui la lunghezza dell’onda e’ dell’ordine di  1.0  -  1.5  la lunghezza della nave.La velocita’ della nave e/o la rotta possono essere modificate  adeguatamente per evitare i summenzionati fenomeni. 
L’attuale livello standard di sicurezza della nave e’ quello codificato dall’IMO con la Risoluzione  A.749 nel  Nov. 93,
esso tiene conto direttamente o indirettamente soltanto delle caratteristiche geometriche e di forma della nave,delle sue
condizioni di carico ed in maniera semplicistica delle condizioni metereologiche in cui potrebbe venire a trovarsi la  na-ve.Il suddetto livello standard da verificare per tutti i tipi di navi aventi lunghezza uguale o superiore a 24 m.congloba   in effetti  due diversi  criteri di stabilita’ relativi alla nave integra,che devono essere entrambi soddisfatti prima   della  partenza:
Il primo criterio di tipo statistico,gia contenuto nelle Risoluzioni A.167  e  A.168  stabilisce i valori limiti accetabili
di alcuni  parametri  relativi alla curva di stabilita’,esso in effetti  ripropone con opportune correzzioni   ed     integrazio-
 ni il criterio di stabilita’ suggerito la prima volta da RAHOLA nel 1939 sulla base del confronto fra        caratteristiche
 di stabilita’ di un campione di 30 navi che erano andate perse  e quelle delle navi che continuavano ad operare dopo di-
 versi anni senza aver subito incidenti.
Il secondo criterio di tipo energetico gia’ incluso nella Risoluzione  A.562 e’noto con il nome di   CRITERIO    METE-
OROLOGICO,in quanto tiene conto dell’azione del vento e del moto di rollio con mare al traverso.Esso consiste sostan-
zialmente nella   verifica del bilancio energetico fra l’energia cinetica accumulata dalla nave in condizioni meteomarine
ritenute estreme e la riserva di energia della nave in tali condizioni.Specificatamente   si considera la nave inizialmente   sottoposta    contemporaneamente all’azione sbandante dovuta ad un vento di intensita’ standard agente sulle sovrastrutture ,ed al moto di rollio per   effetto del mare al traverso ,succesivamente si ritiene che la nave nel suo moto di rollio nelle condizioni di massimo sbandamento controvento venga investita da una raffica improvvisa ,il cui momen- to sbandante e’ pari ad una  volta   e   mezza  quello dovuto al vento   costante    agente    precedentemente   ,ed     in tali concondizioni deve essere    verificato   il    bilancio energetico.
Attualmente   in definitiva si ritiene che tutte le navi aventi lunghezza uguale o superiore ai 24 m.,se soddisfano entrambi  i criteri abbiano un livello standard  di sicurezza nei riguardi del capovolgimento,qualunque sia il tipo e la   dimensione della nave
Tenuto conto che la perdita della nave per affondamento o per causa ignota e’ dovuta nella maggior parte dei casi   al
capovolgimento in condizioni meteomarine avverse ,si comprende la necessita’ di migliorare la sicurezza relativa alla
stabilita’ delle navi.In particolare ci soffermeremo sulla sicurezza della nave integra relativamente       alla      stabilita
strettamente connessa non solo alla manovrabilita’ e tenuta al mare ,ma anche con il confort per le persone imbarcate
e con le condizioni operative di bordo.
In effetti ,poiche’ il termine stabilita’,viene generalmente ma impropriamente usato nel campo navale per indicare la ca-
pacita’ della nave di resistere alle azioni inclinanti su di essa agenti,la sicurezza relativa alla stabilita’ si traduce     nella
sicurezza della nave al capovolgimento,distinguendo pero’ il caso di nave integra da quello di nave allagata per falla.
Il capovolgimento di una nave e’ spesso un fenomeno assai complesso dipendente da una molteplicita’di fattori fra loro
correlati quali la geometria dello  scafo e delle sovrastrutture,le condizioni di carico e le condizioni ambientali.
Sorge pertanto la necessita’ di stabilire quali sono i parametri piu’ importanti nel fenomeno del capovolgimento e  quali
limiti da  assegnare a tali parametri per ottenere uno standard accettabile di sicurezza.
Informazioni utili si possono ottenere dall’analisi dei dati statistici delle navi perse ma non sono sufficienti al     nostro
scopo;

Ulteriori informazioni sulle possibili cause di capovolgimento si possono ottenere da prove sperimentali su   modelli o con simulazioni  numeriche e ricerca teorica.Allo stato attuale da tutte le informazioni diversamente ricevute   si
ritiene di avere una sufficiente conoscenza delle principali cause di perdita di una nave per capovolgimento,conoscenza
su cui si basa l’attuale normativa.
Nessuno dei suddetti attuali criteri tiene poi conto di alcune particolari situazioni di pericolo della nave nelle     effettive
condizioni operative le quali sono:
Insufficiente stabilita’ in condizioni ambientali piu’ gravose di quelle considerate dal criterio meteorologico.Basti pensare che in tale criterio si fa praticamente riferimento ad un vento costante di 48 nodi ed a raffiche di vento di circa 60 nodi agenti sull’opera morta della nave normalmente al piano diametrale con corrispondente pressione dinamica di       810 Pascal.Qualora pero’ la nave venga investita da una raffica di vento di 90 nodi,la pressione dell’opera morta ed il     conseguente momento sbandante risulta ben 2.15 volte piu’ grande. 
Spostamento del carico a bordo con conseguente spostamento trasversale del baricentro nave e riduzione della riserva di stabilita’.
Beam sea .La condizione di pericolo si ha nelle condizioni di sincronismo fra il periodo naturale di rollio della nave ed  il periodo di incontro dell’onda.In tal caso per effetto del sincronismo si ha un progressivo aumento dell’angolo    massimodi rollio con conseguente capovolgimento della nave.
Nave in following sea con mare regolare: puo’ rivelarsi molto pericoloso per diversi motivi:perdita di stabilita’ su  cresta d’onda.
Sincronismo parametrico,fenomeno questo che si verifica allorquando il periodo d’incontro dell’onda e’ all’incirca uguale alla meta’ del periodo naturale della nave.In tal caso si puo’ verificare che nell’istante di massimo sbandamento l’onda sia posizionata con il cavo a centro nave,condizione cui corrisponde a parita’ di angolo di sbandamento il massimo valore  del momento raddrizzante che a partire da tale posizione,e’ dello stesso senso della rotazione per cui la nave,allorche’ si portera’ nella posizione dritta sara’ dotata di una energia cinetica superiore a quella che si avrebbe nel caso di rollio in mare calmo.Nella posizione dritta si ha la condizione di cresta d’onda a centro nave con il valore minimo del momento di  stabilita’che a partire da tale posizione risulta di segno opposto alla rotazione ,ne consegue che per poter annullare l’nergia cinetica acquisita la nave dovra’ raggiungere un angolo di sbandamento superiore a quello della rollata precedente,e cosi’ via   fino al capovolgimento repentino dopo poche rollate.
Surf-riding  e broaching –to .Nel caso di velocita’  della nave prossima alla celerita’ dell’onda,la nave potrebbe essere catturata dall’onda e da questa trascinata, a tale fenomeno noto come surf-riding fa seguito il cosidetto broaching-to,ossia un  improvviso moto di imbardata per effetto del  momento dovuto ad un colpo d’onda sulla zona poppiera della nave,momento che non puo’ essere contrastato con il timone,essendo questo praticamente inattivo in quanto la velocita’ relativa acqua-timone e’ praticamente nulla.