lunedì 11 febbraio 2019

STUDIO DELL'ANTIFOULING - parte 1^


Stralcio sullo studio dell’antifouling estrapolato da una tesi di laurea in Ingegneria Meccanica dell’Universita’ di GENOVA anno accademico 2014-2015 -candidato F.Marciano


NAVI E AMBIENTE
La navigazione esercita un impatto ambientale per nulla trascurabile. Prendendo spunto dal sito ufficiale dell’International Maritime Organization (www.imo.org), più precisamente
nella sezione Marine Enviroment (Marine Enviroment 2015 IMO), possiamo definire le
principali cause d’inquinamento in ambito navale e le soluzione apportate dall’IMO stessa
per contrastarle. Acque di zavorra: Le acque di zavorra sono acque collocate in sentina (parte inferiore della stiva) il cui scopo è quello di abbassare il centro di massa e stabilizzare lo scafo.Gli scarichi delle acque di zavorra delle navi possono avere un impatto negativo sull'ambiente marino. Le navi da crociera, le grandi petroliere, e le navi cargo utilizzano una grande quantità di acqua di zavorra, che spesso è presa in una data regione costiera dove in precedenza hanno scaricato altre navi per poi essere scaricata in un altro porto, dove la stessa acqua scaricata sarà poi presa da un'altra nave, dando luogo ad un circolo vizioso. Gli scarichi di acqua di zavorra contengono in genere
una grande varietà di materiali biologici, come le piante, gli animali, i virus e i batteri.Questi materiali trasportano anche specie non autoctone in luoghi dove altrimenti non si troverebbero, causando in tal modo un danno molto grave all'ecosistema acquatico. Per evitare il trasferimento delle specie invasive e coordinare una risposta repentina ed efficace a queste invasioni è necessaria la collaborazione dei diversi governi, settori economici, associazioni non governative e la creazione di trattati organizzativi internazionali. Infatti nel Novembre del 1997 la International Maritime Organization ( IMO) stipulò in accordo con gli stati membri di quel periodo il famoso trattato : Guidelines for the control and management of ships' ballast water to minimize the transfer of harmful aquatic organisms and pathogens, in modo da dare una serie di linee guida sull’acqua delle zavorre. Successivamente nel 13 Febbraiodel 2004 venne indetta tra gli stati aderenti all’IMO la International Convention forthe Control and Management of Ships' Ballast Water and Sediments (BWMConvention), la quale richiedeva alle navi in possesso di acque di zavorra un piano per la gestione delle acque di zavorra stesse con delle procedure standard obbligatorie. Linee guida che continuarono ad essere innovate e modificate negli anni seguenti fino all’ultima assemblea della Marine Enviromental Protection Comitee (MEPC) avvenuta nell’ Ottobre del 2008 e che definì i 14 gruppi di linee guida in
vigore ancora oggi. Inquinamento acustico: il rumore prodotto da alcune imbarcazioni può percorrere lunghe distanze e le specie marine che fanno affidamento sui suoni per orientarsi (la cosiddetta ecolocalizzazione) ma anche per comunicare e per cibarsi possono essere danneggiate da questi suoni. Impatto delle navi sulla vita animale: i mammiferi marini, come le balene e i lamantini, rischiano di essere colpiti dalle navi, subendo gravi infortuni che in alcuni casi possono provocare la morte. Infatti, secondo uno studio del 2007, anche se una nave viaggia ad una velocità di soli 15 nodi, c'è il 79% di probabilità di una collisione con una balena, per cui lo scontro potrebbe essere letale. Un esempio notevole dell'impatto che possono avere le collisioni tra navi ed animali marini è fornito dalla balena franca nordatlantica, animale a rischio estinzione di cui restano solo tra i 300  e i 400 esemplari. La situazione è grave a tal punto che le morti per collisione sono
considerate una seria minaccia per l'estinzione della specie. Rifiuti liquidi( acque reflue) e spazzatura: le navi da crociera scaricano 255.000galloni USA (965m³) di acque di scarico ed altri 30.000 galloni USA (114m³) di acque contenenti feci a mare ogni giorno, per un totale di 285.000 galloni USA (1079m³) di acque reflue. Queste possono contenere batteri nocivi, agenti patogeni, virus,parassiti intestinali e nutrienti dannosi. Gli scarichi di liquami non trattati o trattati in modo inadeguato possono causare contaminazioni batteriche e virali di pesci e crostacei, la qual cosa risulta rischiosa per la salute pubblica. La presenza di sostanze come azoto e fosforo favorisce un'eccessiva fioritura delle alghe, che consuma
l'ossigeno in acqua e può portare alla morte dei pesci. Una grande nave da crociera(come per esempio una con 3000 passeggeri a bordo) può produrre dai 55.000 ai 110.000 litri al giorno di acque reflue.!Queste costituiscono la più grande fonte di inquinamento prodotta dalle navi da crociera (tra il 90 e il 95% del totale).!La spazzatura è spesso mortale e altamente dannosa per l’ecosistema marino.! Gli elementi più dannosi sono gli olii   trattati precedentemente e la plastica poiché entrambi sono difficilmente biodegradabili e causano danni irreversibili agli animali e all’ambiente marino con conseguenze spesso terribili. Per tenere sotto controllo lo scarico di rifiuti venne indetto dalla MARPOL Allegato V (Annex V) con regole e normative molto rigide vista la gravità del problema. Esso è valido per ogni tipo di nave e obbliga a scaricare in acqua solo certi tipi di rifiuti ( non dannosi per l’ambiente ovviamente) e ne vieta addirittura il rilascio in alcune zone denominate Zone Speciali tra le quali possiamo annoverare: il Mar Mediterraneo, Baltico, Rosso,
Nero, i Caraibi e le aree antartiche.
 Acqua delle sentine: su una nave spesso capita che l'olio fuoriesca dai motori e dalle
macchine oppure dalle sentine, la parte posta più in basso dello scafo, dove si raccolgono i vari scoli. L'olio, la benzina e i sottoprodotti della decomposizione biologica del petrolio sono nocivi per i pesci e per la fauna in generale, ma anche per l'essere umano se ingeriti. Gli effetti possono anche non essere mortali, ma gli organismi risultano comunque danneggiati da queste sostanze. In genere, una nave da crociera di grandi dimensioni produce 8 ton di acque di sentina oleose per 24 ore di attività.L’ argomento di questa tesi ovvero le vernici antifouling influiscono notevolmente, per quanto riguarda i gas di scarico e rilascio di inquinanti provenienti dalla composizione di vernici:
 Gas di scarico
 I gas di scarico delle navi sono ritenuti un'importante fonte di inquinamento atmosferico, con una contaminazione percentuale che va dal 18% al30% per quanto riguarda l’ossido di azoto e del 9% per l’ossido di zolfo. Dal 2010,più del 40% dell'inquinamento atmosferico sulla terra ferma proviene dalle navi. Lo zolfo nell'aria dà luogo alle piogge acide, le quali danneggiano raccolti e costruzioni.Se inalato, esso può causare problemi all'apparato respiratorio ed aumentare il rischio di attacchi di cuore. Secondo Irene Bloombing, una portavoce della coalizione ambientale europea "Mari a Rischio", il carburante utilizzato nelle petroliere e nelle  navi portacontainer contiene molto zolfo, ma è più economico rispetto a quello usato sul territorio nazionale. Una nave, secondo quanto afferma la donna, emette circa 50volte più zolfo di un camion per tonnellata di carico trasportato. Città statunitensi come Long Beach, Los Angeles, Houston, Galveston e Pittsburgh vedono i traffici marittimi più intensi del loro paese e vani sono stati finora i tentativi delle amministrazioni locali di ripulire l'aria. I crescenti scambi commerciali tra Stati Uniti d'America e Cina stanno inoltre aumentando il numero di navi nell' Oceano Pacifico e perciò esasperando i problemi ambientali già presenti. Quasi il 4% del fenomeno noto come riscaldamento globale è causato dalle navi. L'inquinamento atmosferico è infatti alimentato anche dai motori Diesel di molte navi, in cui viene bruciato olio combustibile con alti contenuti di zolfo: ciò sprigiona quantità di diossido di zolfo,ossidi di azoto e polveri sottili, che vanno ad aggiungersi al monossido di carbonio,anidride carbonica e idrocarburi. Tali emissioni sono state dichiarate dall' EPA(Environmental Protection Agency) come cancerogene. L'EPA riconosce che le  emissioni dei motori Diesel marini contribuiscono non solo a mantenere bassa la qualità dell'aria, ma anche a portare altri effetti negativi quali la caligine, le piogge acide, l'eutrofizzazione e la nitratazione. La stessa EPA stima che i grandi motori Diesel delle navi rappresentavano circa l'1,6% delle emissioni di ossido di azoto di origine mobile e il 2,8% delle emissioni di polveri sottili di origine mobile negli Stati Uniti d'America nel 2000.Questi rivestimenti impediscono e riducono l’attaccamento dei “foulers” alla nave riducendone così la resistenza al moto e garantendo risparmi di carburante con conseguente abbassamento delle emissioni di GHG e quindi di CO2. Quindi queste vernici non solo garantiscono un enorme vantaggio economico e prestazionale come vedremo ma alcune sono anche ecofriendly, contribuendo a migliorare la situazione ambientale del nostro pianeta che,senza l’impegno di provvedimenti e decisioni concrete, tenderà ad aggravarsi sempre di più.Attualmente la situazione non è per nulla confortante infatti come riportato nel capitolo“Trasporti” (Sims et al., 2014) del report Climate Change 2014: Mitigation of ClimateChange emesso dall’Intergovernment Panel on Climate Change (IPCC) il settore dei trasporti produce 7 GtCO2eq/year (ovvero 7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente all’anno) ed è responsabile del 23% (quasi un quarto) delle emissioni totali di CO2. Senza un’aggressiva e sostenuta politica di riduzione le emissioni legate ai trasporti sono destinate ad aumentare irreversibilmente fino a raggiungere le 12 GtCO2eq/year nel 2050. Questo perché i trasporti sono un elemento chiave per le attività economiche e la connessione della nostra società, soprattutto quelli marittimi con i quali si trasportano l’80 % delle merci trafficate nel mondo (da petroliere a portacontainer).Il commercio e l’industria globale ruotano intorno all’efficienza dei trasporti, e la loro domanda per il trasporto di persone e di merce è in continuo aumento con conseguente aumento delle emissioni di GHG (Green House Gas: CO2, CH4, N2O, HFC, PFC, SF6) e aggravamento dei problemi ambientali che ne derivano.Quelli marittimi producono il 10 % dei consumi totali generati dal settore trasporti (che attualmente è 7 GtCO2eq/year), numero per niente trascurabile in quanto circa il 75% è  dovuto ai trasporti su strada, ponendo il trasporto navale come seconda forza per influenza.Gli altri consumi sono relativi all’aviazione, ferrovie ed emissioni indirette da generatori elettrici; invece le emissioni indirette dalla produzione di carburante, costruzione dei veicoli e delle infrastrutture sono stati esclusi.Per ridurre le emissioni nel settore navale, si sta promuovendo una ‘’smart steaming’’ o propulsione intelligente, la quale prevede l’utilizzo di navi nuove che usufruiscono di carburante alternativi e innovativi come LNG (Gas Naturale Liquefatto) ,per le navi più grandi (petroliere e portarinfuse) , e anche di biocarburanti, gas naturali e idrogeno per le imbarcazioni più piccole (uso personale e piccoli commerci) in modo da ridurre i carburanti maggiormente dannosi per l’ambiente e che producono in maggioranza CO2.Ogni nave ha la propria quantità di CO2 emessa in base alle proprie dimensioni, il carburante utilizzato , la propria velocità di lavoro , elementi che dipendono tutti dall’utilizzo che si va a fare dell’imbarcazione stessa , come vediamo i traghetti per passeggeri sono i più inquinanti e hanno la maggiore quantità di CO2 prodotto per chilometro , mentre tra le navi da merci spiccano le ‘’ roll on/roll off ferry ‘’ ovvero navi traghetto specializzate nel trasporto merci.Il concetto fondamentale rimane quello che diminuendo l’attrito della nave con l’acquarisparmio energia e di conseguenza emetto meno CO2eq , un ruolo fondamentale dunque è ricoperto anche dalle vernici antifouling, le quali permettono consistenti risparmi annuali di carburante con conseguente riduzione della resistenza al moto grazie all’eliminazione del biofouling dalla nave e delle emissioni di GHG , anche se alcune possono causare inquinamento delle acque a causa della presenza di alcuni biocidi dannosi per l’ecosistema marino ( ad esempio il Rame).
Inquinamento proveniente dalle vernici:
 per vernice solitamente si intende un materiale liquido che può essere spruzzato o applicato sopra una superficie solida sulla quale successivamente si secca e indurisce così da formare un film omogeneo di uno certo spessore. Esse sono costituite da diversi materiali ognuno dei quali viene inserito nella pittura per conferirgli una certa proprietà.
La composizione base delle pitture è caratterizzata da tre elementi fondamentali a da altri addittivi presenti in minor quantità.Queste tre componenti fondamentali sono il legante , il colorante e il solvente che è l’unico dei tre ad evaporare una volta applicata la mano di vernice e la cui unica utilità è quella di facilitare l’applicazione iniziale. Solitamente la verniciatura dello scafo di una nave è eseguita con un primer, un anticorrosivo e un antifouling.La nostra tesi riguarda unicamente il comportamento dello strato più superficiale ovvero le pitture antifouling. Queste come spiega Candries M. nella sua tesi Drag,boundary layer and roughness charateristics of marine surfaces coated withantifoulings (Candries M. 2001) fin dalla fine del 1800 venivano mischiate con sostante tossiche in modo da uccidere all’istante gli organismi che provavano ad  insediarsi sullo scafo ma ai tempi avevano poca durata e un’elevatissima tossicità poiché spesso venivano utilizzati rame , arsenico e mercurio come biocidi e diversi olii, nafte , e benzene come leganti. I livelli di inquinamento erano altissimi e la durata veramente ridotta (12-24 mesi) dunque per gli anni successivi si cercò di trovare un metodo di rilascio costante e duraturo.
Vennero così inventate intorno al 1975 le vernici a base di Tributilstagno (TBT) le quali garantivano una durata di ben 5 anni e un’efficacia costante sia nel periodo di fermo che durante il moto della nave , ma essendo costituite da composti organostannici crearono negli anni successivi enormi danni ambientali e ecologici tanto da non solo uccidere all’istante molte specie di organismi ma rendendo anche sterili e facendo cambiare sesso ad alcuni organismi come le ostriche impossibilitando così la loro riproduzione e portandole in alcune zone addirittura all’estinzione.Queste conseguenze non furono per nulla trascurabili e le vernici a base di TBT con il tempo vennero eliminate dal commercio. La loro eliminazione iniziò in Giappone già nel 1992 dove ne venne vietata l’applicazione già nel 1992 per poi proseguire con il divieto emanato dalla MEPC che proibì l’applicazione delle vernici con composti organostannici dal 2003 e il divieto totale della presenza di questi su scafi navali dal 2008.Così fin dagli inizi del nuovo millennio si iniziarono a sperimentare nuove tecnologie per le pitture antifouling con la presenza di componenti non tossici (foul release) o biocidi dei quali le conseguenze sull’ambiente marino sono ancora sotto ricerca e studio.Prima di vedere nel dettaglio le vernici vediamo che cosa è questo tanto nominato biofouling e come influisce sulla resistenza al moto della nave.

FONTE WEB DI PUBBLICO DOMINIO