LA CLASSE FOSCOLO
La classe Foscolo fu una serie di undici navi (Foscolo-D’Annunzio-Monti-Oriani poi
Cagliari-Manzoni-Tommasei-Alfieri-Pascoli-Leopardi-Giosuè Borsi-Vittorio
Locchi) da carico costruite per la Tirrenia
di Navigazione tra il 1939 ed il 1947. Destinate alle
rotte merci per il Nord Europa, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ne
mutò irrimediabilmente il destino: sette unità furono affondate durante la
guerra, due divennero prede belliche per Francia e Jugoslavia e solo due furono impiegate, nel
dopoguerra, per lo scopo per il quale erano state costruite.
CLASSE FOSCOLO
DESCRIZIONE GENERALE
Foscolo
La prima
nave della serie ad essere impostata fu la Foscolo, la cui costruzione fu iniziata sugli scali dei cantieri
navali del Quarnaro il 10 agosto 1939. Fu varata il 19 novembre 1941 con madrina la
vedova di Bruno Caleari, Medaglia d'oro al valor militare. Consegnata alla Tirrenia il 14 luglio 1942, fu
requisita dal Ministero della Marina e impiegata nei collegamenti con Tripoli e Bengasi. Il 21 novembre 1942 fu
danneggiata una prima volta, con due dispersi. Alle 21:58 del 13 dicembre fu
attaccata da uno squadrone di aerosiluranti Fairey
Albacore della Fleet Air Arm,
mentre si trovava al largo di Marsala in navigazione
tra Napoli e Tripoli con a bordo un carico di
carburanti. La Foscolo affondò
in pochi minuti, causando la morte di 13 marittimi.
D'Annunzio
La D'Annunzio fu
impostata, sempre ai cantieri navali del Quarnaro, il 31 luglio del 1940 e fu
varata il 18 dicembre 1941. Consegnata alla Tirrenia il 25 settembre 1942, fu
anch'essa requisita e destinata ai collegamenti con il Nord Africa. Il 21
novembre dello stesso anno fu danneggiata durante un bombardamento a Tripoli;
le stive di prua si allagarono e la nave si adagiò sul fondale. La D'Annunzio fu rimessa in
galleggiamento e riparata, facendo ritorno in Italia il 3 dicembre e
riprendendo il servizio. Nella notte tra 15 e 16 gennaio 1943, in navigazione
da Tripoli alla Sicilia scortata dalla torpediniera Perseo, la nave fu attaccata e affondata da un gruppo di unità
militari britanniche, tra le quali la HMS Javelin e la HMS Paladin.
Monti
La Monti fu
la prima delle unità costruite presso il cantiere navale del Muggiano, dove fu impostata il 21
febbraio 1940 e varata il 21 dicembre 1941. Fu consegnata alla Tirrenia il 14
agosto 1942 e immediatamente requisita dalla Regia Marina. Il 2
settembre, mentre era in navigazione tra Messina e Crotone, fu attaccata da degli
aerosiluranti, subendo gravi danni ma non affondando; fu quindi presa a
rimorchio e rimandata al cantiere del Muggiano, dove fu riparata e rimessa in
servizio. Il 22 marzo 1943, mentre era in navigazione
tra Napoli e Biserta,
subì un altro attacco aereo e affondò, causando la morte di 22 membri
dell'equipaggio.
Oriani (poi Cagliari)
La Oriani fu una delle poche unità
della classe a sopravvivere alla guerra. Impostata il 21 febbraio 1940 e varata
il 4 giugno 1942, fu consegnata alla Tirrenia il 1 dicembre e, come le altre
unità della classe, requisita dalla Regia Marina. Durante la guerra fu silurata in due
occasioni, il 1 marzo 1943 e il 21 luglio dello stesso anno. Portata al
cantiere navale di La Spezia per le riparazioni, dopo l'8 settembre fu
sequestrata dai tedeschi; non ancora in grado di navigare, fu affondata il 21
gennaio 1944 per ostruire il porto. Considerata un relitto alla fine delle
ostilità, fu riacquistata dalla Tirrenia, che ne commissionò il recupero.
L'operazione fu completata il 20 giugno 1946 e la nave fu inviata ai cantieri
navali di La Spezia, dove le riparazioni furono concluse nell'ottobre 1947.
Rinominata Cagliari, la
nave fu noleggiata al Lloyd Triestino, che la destinò ad espletare le linee per
le Indie: la nave partì il 19 novembre per il primo viaggio, facendo scalo a
Napoli, Alessandria, Massaua, Aden e Bombay.
Nel
maggio dell'anno seguente la Cagliari fu
inviata ai cantieri della Navalmeccanica, Bacini e Scali Napoletani per
convertirla in nave mista merci-passeggeri: furono aggiunte sistemazioni per
227 passeggeri, in parte ricavate nelle stive. La nave fu riconsegnata alla
Tirrenia il 27 agosto 1948, venendo destinata prima alla linea Civitavecchia - Olbia e poi alla Napoli -
Palermo, in coppia con la gemella Giosuè
Borsi. Nel 1953, con l'entrata in servizio delle unità della classe Regione,
la Cagliari fu
inviata ai Bacini e Scali Napoletani, per essere riconvertita in nave merci. I
lavori durarono dal 28 maggio al 26 luglio 1953; in seguito la nave fu
riconsegnata alla Tirrenia e destinata alle linee per il Nord Europa, come
originariamente previsto 15 anni prima. In
particolare, fu impiegata sulla Linea 36, che prevedeva scali a Venezia, Bari,
Catania, Messina, Palermo, Napoli, Londra, Amburgo, Rotterdam, Anversa e, al
ritorno, Savona (o Genova), Napoli, Messina, Catania, Bari e Trieste. Nel
maggio 1975 la nave fu noleggiata alla Adriatica di Navigazione, con la quale la Tirrenia
aveva concluso un accordo di cessione delle linee verso il Nord Europa, che
furono integrate con i servizi per il Medio Oriente.
La Cagliari rimase in
servizio per Adriatica insieme alla gemella Giosuè Borsi e alla Vallisarco fino al 23 agosto 1976, quando fu sostituita
da traghetti ro-ro merci e posta in disarmo a Napoli. Acquistata da
armatori ciprioti nel febbraio 1977, fu rinominata Lucky e rimase in servizio fino al 1979, quando fu venduta
per la demolizione, effettuata a Vado Ligure ad
agosto.
Manzoni
La Manzoni fu impostata ai cantieri
navali del Quarnaro il 10 agosto 1939 e varata il 18 giugno del 1942. Dopo le
prove in mare fu consegnata alla Tirrenia il 15 dicembre 1942, venendo
requisita dal Ministero della Marina. Il 22 marzo 1943, mentre era in
navigazione tra Biserta e Napoli, fu attaccata e affondata da dei
bombardieri Vickers Wellington del 221º Squadrone
della RAF.
Tommaseo
La Tommaseo fu
impostata presso i cantieri navali del Quarnaro il 3 giugno 1940 e varata il 24
ottobre 1942. Fu consegnata alla Tirrenia il 15 febbraio 1943 e immediatamente
requisita. Sopravvissuta senza danni a un bombardamento subito a Tunisi
nell'aprile 1943, un mese dopo fu danneggiata durante un bombardamento del
porto di Catania. Il 16 maggio la nave partì per Napoli, dove si intendeva
ripararla, ma poco dopo la partenza fu colpita da un siluro, che causò
l'allagamento di diversi compartimenti, compreso il locale apparato motore. La nave fu rimorchiata a Catania, dove, viste le condizioni gravemente
compromesse e l'esposizione ai bombardamenti, fu via via abbandonata
dall'equipaggio. La Tommaseo fu
autoaffondata nel porto di Catania il 26 luglio 1943.
Alfieri
La Alfieri fu varata presso i
cantieri del Quarnaro il 20 febbraio 1943. Consegnata alla Tirrenia il 28
maggio 1943, fu inizialmente impiegata per collegamenti tra porti
nell'Adriatico. Il 22 luglio, mentre si trovava a Milazzo proveniente da
Napoli, subì un primo attacco aereo, dalla quale uscì senza danni. Per
evitare ulteriori attacchi alla città la nave fu trasferita a Messina, da dove
partì, con un convoglio diretto a Napoli, il 29 luglio. Mentre
era in navigazione, il convoglio subì un attacco aereo, durante il quale
la Alfieri fu
danneggiata gravemente, ma non affondò. Il giorno seguente la nave fu presa a
rimorchio da due rimorchiatori provenienti da Napoli, ma fu nuovamente
attaccata e affondata.
Pascoli
La Pascoli fu
costruita al cantiere navale del Muggiano, dove fu impostata il 25 ottobre 1941
e varata il 22 agosto 1943. Il 5
aprile 1944, ancora incompleta, fu presa d'autorità dai tedeschi, che la
assegnarono alla Mittelmeer Reederei. Il 24 luglio la nave partì per Marsiglia, dove fu
autoaffondata il mese successivo. Considerata preda bellica dalla Francia, fu
recuperata, riparata e rimessa in servizio per la Compagnie de Navigation
Mixte, con il nome di Djebel Nador. In seguito passò di mano
diverse volte; nel 1968, mentre era in viaggio tra Spalato e Gibuti, la nave
si incagliò sulle coste del Mozambico.
Leopardi
La Leopardi fu impostata ai
cantieri del Quarnaro il 27 novembre 1941, venendo poi varata il 22 maggio 1943. Dopo la firma dell'armistizio l'8 settembre
1943, la Tirrenia tentò di fare in modo che la nave, ancora incompleta,
raggiungesse il porto di Bari, sotto controllo alleato. La sera del 10
settembre la Leopardi partì
dal cantiere, con a bordo anche 200 militari della Regia Marina, 20
operai e un migliaio circa di civili e militari italiani sbandati; la nave fu
però intercettata da due unità militari tedesche e riportata a Venezia. A fine
settembre la nave partì per il Pireo, dove giunse il 19 ottobre; l'equipaggio
della Tirrenia fu sbarcato e la nave passò direttamente sotto gestione tedesca,
venendo impiegata nell'Egeo con il nome di Leda. Il 2 febbraio 1944 la nave fu affondata.
Giosuè Borsi
La Giosuè Borsi fu impostata sugli
scali del cantiere navale del Muggiano il 29 dicembre 1941. La costruzione
procedette a rilento, sia per la difficoltà nell'approvvigionamento dei
materiali dovuta alla guerra in corso, sia perché la nave fu utilizzata come
fonte di ricambi per la gemella Oriani,
gravemente danneggiata. Al momento dell'armistizio dell'8 settembre, la nave si
trovava ancora sullo scalo, completa per il 50%, e i lavori di costruzione
furono sospesi. Pur danneggiata dai bombardamenti e dal prelievo di materiali e
macchinari da parte dei tedeschi, la Giosuè Borsi sopravvisse alla guerra: i lavori di
costruzione furono ripresi nel giugno 1945 e la nave fu varata il 28 aprile
1946. Consegnata alla Tirrenia l'11 gennaio 1947, fu noleggiata alla Adriatica
di Navigazione, che la mise in servizio sulla linea Genova - Alessandria d'Egitto.Scaduto il noleggio, nel settembre 1948
la Giosuè Borsi fu
inviata ai Bacini di Napoli per aggiungere delle sistemazioni passeggeri, in
modo simile a quanto fatto per la gemella Oriani. Riconsegnata alla Tirrenia il 27 dicembre 1948, fu
destinata alla Napoli - Palermo, affiancandosi alla Città di Tunisi fino
al 1953. Nel maggio di quell'anno, in virtù del fatto che i servizi passeggeri
erano ormai coperti dalle nuove unità della classe Regione, la nave fu
riconvertita in nave da carico e dal primo giugno andò a riattivare, insieme
alla gemella Cagliari (ex Oriani), la Linea 36 tra Adriatico e
Nord Europa, per la quale era stata concepita 15 anni prima. Nel gennaio 1976,
in seguito all'assegnazione della linea all'Adriatica, fu noleggiata a
quest'ultima compagnia. Il noleggio durò fino all'8 luglio 1976, quando
la Giosuè Borsi fu
sostituita da un'unità ro-ro merci e fu posta in disarmo a Napoli. Nel febbraio
1977 venduta ad un armatore cipriota. Rinominata Dawn, nell'agosto 1979 fu demolita a Vado Ligure.
Vittorio Locchi
La Vittorio Locchi fu
impostata il 1 luglio 1942 presso i cantieri navali del Quarnaro, dove fu poi
varata il 7 maggio 1944 Sequestrata dai tedeschi e rinominata Kuckuck, non entrò mai in servizio,
venendo affondata presso il cantiere il 24 febbraio 1945. Recuperata e
dichiarata preda bellica dalla Jugoslavia, fu completata il 12 novembre 1951 e
affidata, con il nome di Ucka,
alla Jugolinija. Fu demolita nel 1978 a Spalato.
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