5 libri da leggere per chi lavora nello shipping
Chi volesse farsi
un'idea dell'affascinante mondo dei trasporti marittimi e non sapesse da dove
cominciare potrà trovare utile questa, davvero minima, bibliografia in cui in
ordine rigorosamente sparso ho inserito alcuni dei miei libri preferiti
sull'argomento:
1. Manuale pratico dei traffici marittimi di D. Papagno: una lettura
obbligata per gli addetti ai lavori.
2. Economia dei trasporti marittimi argomenti e problemi di U.
Marchese:
un classico della facoltà
di Economia.
3. Il mediatore marittimo di Costa - De Paolis - Palmesino: non solo
per aspiranti broker!
4. Le multinazionali del mare di S. Bologna: interessante analisi
sociologica delle condizioni di lavoro dei marittimi.
5. Ship Knowledge edito da Dokmar: volume sulle varie tipologie di
navi, ricchissimo di foto e completissimo da un punto di vista tecnico.
Ovviamente,
oltre a questi testi, esistono moltissimi altri volumi dedicati
all'affascinante mondo dello shipping, dei trasporti marittimi e della
navigazione commerciale in genere.
Una semplice ricerca
su Google potrà dare ottimi spunti di lettura oppure, per chi capita a Genova,
consiglio di dare un'occhiata direttamente alla
Libreria Bozzi: http://www.libreriabozzi.it/LibreriaBozzi/ storica libreria genovese che offre una vasta scelta di testi
d'argomento Marittimo.
Buona lettura!
Nuovi Master e Corsi dedicati alle
Assicurazioni marittime e dei trasporti
Voglio
segnalarvi due interessanti opportunità formative dedicate al mondo dello
shipping e dei trasporti.
L'Università
degli Studi di Genova (Facoltà di Economia) propone infatti un Master di primo
livello e un Corso di perfezionamento in Assicurazioni marittime e dei
Trasporti.
Entrambi i
percorsi sono destinati a formare futuri professionisti del settore
assicurativo ed in particolare del segmento marine.
Il Master si
rivolge a laureati, triennali e specialistici, in Economia, Giurisprudenza e
Scienze Politiche ma possono essere ammessi laureati in discipline diverse,
purché in possesso di un Curriculum formativo-professionale ritenuto idoneo dal
Comitato di Gestione del Master.
Il Corso si
rivolge invece a diplomati con esperienza professionale nel settore e laureati,
triennali e specialistici, in tutte le discipline.
Ovviamente la
finalità di tali proposte formative è quello di offrire maggiori opportunità di
impiego nelle diverse realtà che operano nel settore delle assicurazioni e dei
trasporti, dalle compagnie assicurative, alle società di brokeraggio
assicurativo, agli uffici legali e assicurativi delle società di trasporti e
spedizioni.
Per ogni informazione in merito al
Master ed al Corso, Vi invito a visitare il sito: http://www.master.perform.unige.it/
Non aprite
quella porta (di container)!
La sicurezza dei
traffici marittimi ed in particolare la possibilità di accedere al contenuto
dei contenitori da parte di soggetti malintenzionati è una tematica di grande
interesse specialmente dopo l’introduzione dell’ISPS Code.
Al di là del
pericolo di utilizzo a fini terroristici di un contenitore marittimo anche i
danni derivanti da furti di merce non devo essere sottovalutati, secondo alcune
stime ogni anno si registrano perdite e/o danni stimati tra i 30 e 50 miliardi
di dollari.
Nonostante il
container possa essere considerato un passo avanti nella sicurezza dei
trasporti, evitando la “rottura del carico”, il crimine ha individuato numerose
soluzioni riguardo a tali strumenti.
La presenza del
sigillo integro dovrebbe in teoria garantire che la merce contenuta nel
container non è stata manomessa durante le fasi del trasporto; ma sicuramente
non si tratta di un dispositivo antifurto o di protezione del carico.
Per quanto
esistano in commercio sigilli sempre più sofisticati dobbiamo ricordare che
avendo a disposizione tempo e strumenti non c’è nessun tipo di sigillo che non
possa essere rimosso o manomesso.
Anche in questo
caso la migliore arma è la prevenzione cercando di adottare procedure atte a
minimizzare le situazioni di potenziale pericolo.
Vediamo più nel
dettaglio come vengono aperti in modo fraudolento i container e cosa si può
fare per evitare di subire furti o manomissioni.
Il
problema
Una delle
caratteristiche peculiari del trasporto con i container è data dal fatto che
numerosi soggetti entrano in contatto con il box dopo che lo stesso è stato
caricato e sigillato senza però poter avere alcun controllo relativamente al
suo contenuto.
Infatti,
contrariamente a quanto si possa pensare, un container se non viene pesato o se
non ne viene verificata l’integrità del sigillo può “attraversare” diverse fasi
del trasporto senza che nessuno si accorga di un eventuale ammanco/furto di
merce.
Viene quindi da
chiedersi quanto sia sicura la merce all’interno dei contenitori mentre è in
viaggio.
Quando
e dove vengono compiuti i furti?
Il momento
preferito dai criminali per portare a termine le loro attività è quello
precedente la caricazione.
Le fasi di
trasporto terrestre (o ferroviario) e in minor misura la giacenza presso il
terminal d’imbarco si prestano all’apertura del contenitore.
Al contrario
durante la navigazione marittima è estremamente raro che si verifichino furti
per ovvi motivi operativi.
Nonostante ciò è
spesso l’operatore marittimo a fronteggiare, in prima battuta, le richieste di
risarcimento per i furti occorsi alla merce.
Questo accade
generalmente sia perché gli operatori marittimi non sono nelle condizioni di
effettuare un controllo di tutti i contenitori all’imbarco sia perché qualora
le polizze di carico prevedano un servizio door
to door sono formalmente responsabili come vettori contrattuali dalla presa
in consegna del container sigillato.
Viene da chiedersi
che potere di controllo ha chi emette la polizza di carico (soggetto che può
benissimo essere lo spedizioniere) rispetto al contenuto del container durate
le fasi di trasporto e/o giacenza?
Allo stesso tempo
individuare il momento in cui si è verificato un furto è estremamente difficile
considerando la lunghezza del viaggio ed i vari passaggi intermedi; capita
quindi che l’effettivo autore di un furto viene raramente individuato.
Teniamo anche
presente che molti ammanchi sono attribuibili a mancate caricazioni (dolose o
colpose) oppure a furti che si realizzano per errata gestione dell’applicazione
del sigillo.
Possiamo affermare
che se un container viene caricato e sigillato regolarmente vi sono due
possibilità di accedere al suo contenuto:
- rimozione o
manomissione del sigillo sulla porta destra, -
manomissione/apertura delle porte senza intaccare i sigilli.
Manomissione
del sigillo sulla porta destra:
A seconda delle
loro caratteristiche i sigilli possono essere sezionati, svitati col trapano,
aperti, sfilati ecc. in diversi modi senza lasciare tracce evidenti ad un
controllo poco approfondito.
Manomissione
del meccanismo di chiusura della porta sinistra:
Tutti i
contenitori hanno una placca di metallo che ne impedisce l’apertura fino a
quando non viene aperta la porta destra
(motivo per cui i
sigilli vengono applicati su tale lato).
Forzando questa placca si può aprire la porta sinistra senza dover aprire la destra; è un metodo brutale ma efficace!
Basta piegare con
un piede di porco o uno strumento simile tale placca ed aprendo poi la sola
porta sinistra che non ha sigilli sulle maniglie.
Per capire se c’è
stata una manomissione In questo caso è necessario andare a ricercare segni
quali graffi ecc. su detta placca e sulla guarnizione in gomma delle porte.
Manomissioni
della maniglia della porta destra:
Un altro tipo di
manomissione consiste nel perforare con un volgarissimo trapano il rivetto che
unisce la maniglia della porta con l’asta di chiusura della porta; la maniglia
viene quindi “distaccata” dall’asta che può essere fatta ruotare. Il secondo tipo di manomissione della maniglia riguarda il
meccanismo di chiusura della maniglia.
Come sappiamo il blocco
della chiusura è attaccato alla porta con due rivetti fissati sul lato interno
della porta. Rimuovendo il primo rivetto (ed anche
il secondo a seconda della conformazione della maniglia) è possibile rimuovere
in toto la maniglia senza alterare il sigillo.
Al termine delle
operazioni il nostro “amico ladro” dovrà preoccuparsi di ripristinare la
maniglia. Come? Procederà a rimuovere la parte
restante del rivetto, posizionare un dado sul foro del rivetto utilizzando un
potente mastice e nel caso dei rivetti del blocco di chiusura riverniciare il
tutto dello stesso colore dell’interno della porta.
Si chiude poi la
porta rimontando nel caso la maniglia e si mette un bel bullone per chiudere
del tutto il foro praticato sul rivetto.
Ovviamente, per
quanto bravo sia il criminale, difficilmente il risultato finale sarà perfetto
(bulloni e/o dadi di forma diversa rispetto agli altri, segni di
riverniciatura) e di conseguenza dovrebbe essere possibile notare tali segni.
Cosa
fare per proteggere il carico
A titolo
esemplificativo possiamo suggerire, ai diversi soggetti coinvolti nelle
spedizioni di container, i seguenti accorgimenti da attuarsi durante le fasi
del trasporto:
-
verificate che il sigillo sia
apposto prima di lasciare il magazzino alla partenza,
-
scegliete con cura i vettori
stradali che dovranno prendere in carico il container,
-
pianificate il viaggio e
fornite istruzioni di trasporto chiare in modo da evitare soste e/o giacenze
del container carico presso magazzini, strutture esterne ecc.,
-
richiedere che il container
venga pesato al momento della partenza e dell’arrivo presso i terminal e che
tali risultati vengano comparati,
-
effettuare un controllo
approfondito del sigillo e del container stesso al momento dell’arrivo presso
il terminal d’imbarco e di sbarco,
-
verificare il sigillo ed il
container al momento dell’arrivo presso il ricevitore.
Un semplice controllo
della presenza del sigillo non è comunque di per sé sufficiente; non basta,
infatti, verificare solo il numero ma sarebbe opportuno controllare anche il
tipo di sigillo (forma, colore ecc.) magari confrontandolo con delle fotografie
scattate alla partenza.
Insomma i
controlli e le attenzioni no sono mai troppe. Nel corso dell’attività
professionale è capitato, ad esempio, di imbattersi in casi di container
caricati con sacchi di caffè che una volta aperti a destino avevano al loro
interno sacchi di terra; ovviamente sia il sigillo sia il peso erano identici a
quelli indicati sui documenti!
E se
sospettiamo o riscontriamo la manomissione del sigillo?
In caso di
sospetta apertura occorre verificare con scrupolo che il sigillo sia
effettivamente integro e verificare le maniglie del container al fine di
individuare eventuali segni di abrasione o punti riverniciati sul rivetto della
maniglia.
Ovviamente in caso
di accertate/evidenti anomalie è necessario annotare sulla lettera di vettura
del vettore le opportune riserve ed effettuare un buon numero di fotografie
prima di procedere ad un’eventuale apertura delle porte.
Sarà poi opportuno
interessare, al più presto, tutte le parti coinvolte e notificare l’evento agli
assicuratori del carico.
Il sigillo andrà
comunque conservato, in ogni sua parte, e appena possibile sarò opportuno far
ispezionare il container stesso da un perito di ns. fiducia.
Conclusioni
Concludendo
occorre ricordare che qualora non possa essere provata la manomissione del
sigillo sarà ben difficile ottenere un rimborso dagli assicuratori della merce
in quanto potrebbe non essere stata effettivamente caricata.
Lo stesso mercato
assicurativo propone, infatti, un’apposita clausola: “Seals Clause” che prevede
che qualora i sigilli siano constatati integri sarà sufficiente presentare le
distinte di caricazione e di scaricazione per reclamare il danno (ammanco).
Anche per questo
motivo un certificato di avvenuta caricazione rilasciato da un perito
indipendente potrebbe essere un “buon investimento” nel caso di spedizioni di
medio/elevato valore.
Nessun sigillo è
sicuro al 100% solo la prevenzione può fare molto per limitare tali eventi.
Ma cosa fa un perito trasporti?
L’attività di un perito trasporti può
concretizzarsi in numerosi tipi di intervento che hanno ovviamente per oggetto
accertamenti di natura tecnico-peritale in relazione a merci, corpo marittimi o
terrestri; in questo post cercherò di descrivere sinteticamente alcuni dei
servizi che possono essere richiesti ad un perito.
Cargo
Lashing Certificate - Si tratta di un documento
emesso da un soggetto terzo per certificare che il carico che deve essere
imbarcato è stato rizzato secondo gli standard tecnici previsti da apposite
normative tecniche.
Pre Loading Cargo Condition Survey - Consiste
in un accertamento tecnico sulle condizioni della merce prima della caricazione
in un container o a bordo di una nave. Particolare attenzione viene posta
sull’esame delle modalità di fissaggio dei carichi, sullo stivaggio, sulla
scelta della modalità di distribuzione del peso e
sulla scelta dei
materiali da utilizzarsi per il rizzaggio.
Perizia di transito o di trasbordo- Trans-Shipment Survey - Questo tipo di perizia ha luogo quando è necessario trasferire tutta
la merce o parte di essa da un mezzo di trasporto (nave, container) che può
essere danneggiato o sovraccaricato o mal funzionante nel caso di un
semirimorchio o di un container frigo; la finalità del trasbordo è ovviamente
quella di evitare danni alla merce trasportata. A seconda dei casi può essere
necessario adottare nuove modalità di fissaggio e l’uso di apposito materiale
di fardaggio (air bag, travi in legno ecc.). Nella maggioranza dei casi tali
operazioni devono essere preventivamente autorizzate dalle autorità doganali.
Perizia di danno - Damage Report - Consiste
nell’emissione di un documento (la perizia) in cui viene indicata la natura, la
causa e l’estensione di un danno occorso ad una partita di merce o ad un mezzo
di trasporto (veicolo, nave, container, carro ferroviario). Lo scopo principale
è quello di determinare l’ammontare del danno e di raccogliere quegli elementi
che possono permettere di ricostruire le responsabilità del sinistro.
Condizioni allo sbarco - Discharge Cargo Condition Survey - Questo tipo di accertamento viene effettuato per verificare le
condizioni della merce allo sbarco o alla consegna durante le operazioni
condotte dall’impresa portuale. Lo scopo dell’intervento peritale è quello di
accertare immediatamente eventuali danni e/o di suggerire eventuali azioni per
prevenirli o mitigarli.
Verifica doganale - Cargo Custom Conference - Questo tipo di accertamento consiste nella verifica fisica delle
merci caricate in un contenitore o in magazzini sotto vincolo doganale.
Bunker Survey - Questo tipo di perizia
comprende la misurazione mediante sonda di una cisterna e del calcolo della
quantità di carburante lubrificante o altro liquido effettivamente caricata (o
residua) tenendo in considerazione le tabelle di conversione della nave,
temperatura e densità del prodotto.
Inizio fine noleggio- On & Off Hire Condition Survey - Questo tipo di perizia ha lo scopo di valutare le condizioni di un mezzo
di trasporto (generalmente una nave ma anche contenitori o carri ferroviari)
prima dell’inizio o della fine di un periodo di noleggio. Gli accertamenti
comportano la verifica delle condizioni strutturali e meccaniche degli elementi
del mezzo di trasporto quali ad esempio: ponti, boccaporti, cisterne,
sovrastrutture, macchine & apparati, impianto elettrico ed idraulico nonché
il controllo della documentazione dell’ente di classificazione.
Project Cargo - Con tale espressione si
intendono quelle spedizioni che in virtù del loro peso o delle dimensioni non
possono essere trasportate in un container generico ma richiedono particolari
mezzi di trasporto. Rientrano in questa categoria merci quali: generatori, turbine, gru,
pali eoliche, impiantistica in genere. Questo tipo di spedizioni richiedono
l’analisi di tutte le fasi del trasporto con particolare attenzione ai
trasbordi, al rizzaggio e allo stivaggio.
Loss Prevention - Si tratta di
un’analisi delle modalità di caricazione, imballaggio, spedizione di merci che
per le loro caratteristiche sono particolarmente vulnerabili fine di prevenire
eventuali sinistri quali furti, danni o altro.