Il Cap
Arcona è
stato un piroscafo di
lusso, nave tedesca di bandiera della compagnia di navigazione Hamburg Süd.La Cap
Arcona, lunga 196,2 metri e con una stazza di 27.561 tonnellate, fu varata il 14 maggio 1927; era considerata una delle navi più
belle della sua epoca. Costruita nei cantieri di Blohm und Voss di Amburgo deve il suo nome ad un promontorio, chiamato Kap Arkona, situato sull'isola di Rügen (Meclemburgo-Pomerania
Occidentale).Il 19 novembre 1927 salpò dal porto di Amburgo per
intraprendere il suo viaggio inaugurale diretto in Argentina con a bordo crocieristi di
lusso ma anche emigranti diretti in America meridionale. Impiegò soli 15 giorni
per giungere a Buenos Aires.In seguito
fu destinata al traffico di linea sulla rotta Amburgo-Madera-Rio de Janeiro e Buenos Aires; dal novembre
1927 all'agosto 1939 trasportò oltre 200.000
passeggeri in 91 traversate atlantiche.Il 25 agosto del 1939, al comando del
commodoro Richard Niejahr, attraccò al porto di Amburgo dopo quello che sarebbe
stato il suo ultimo viaggio. Lo stesso giorno, Niejahr venne a conoscenza,
tramite un messaggio radio cifrato, dell'imminente scoppio della seconda guerra mondiale.Dal 1940 la Cap Arcona venne utilizzata
dalla Marina da guerra tedesca e rimase nel Mar Baltico. Alla fine del 1944 fu destinata al trasporto dei profughi in fuga
dalla Prussia Orientale verso occidente. In seguito ad un danno ai motori (14 aprile 1945)
che lasciò la nave senza possibilità di manovra al largo di Neustadt
(Holstein), la marina la rese alla compagnia di
navigazione.All'inizio delle operazioni di sgombero dei campi di concentramento la nave venne nuovamente requisita dalle SS. Il 26 aprile del 1945 iniziò l'imbarco sulla Cap Arcona dei
prigionieri del campo di concentramento di Neuengamme e dei sopravvissuti della marcia della morte dal campo di concentramento di
Fürstengrube e
dagli altri campi di concentramento della Slesia. L'intenzione era quella di
affondare nel Baltico la Cap Arcona e altre due navi, la Thielbek e
la Athen portate
appositamente nella baia di Lubecca, in modo da eliminare le tracce dei soprusi
commessi nei campi di concentramento.Durante l'imbarco dei primi prigionieri
sulla Cap Arcona uomini delle SS chiusero tutte le possibili vie di fuga e
bloccarono le scialuppe di salvataggio. Ciò venne interpretato come indizio
dell'intenzione di affondare la nave tramite un'esplosione; furono bloccate le
porte antincendio e la nave venne
provvista di una quantità moderata di carburante.La sera del 28 aprile 1945
furono imbarcati e rinchiusi sotto coperta circa 4.600 prigionieri sorvegliati
da 500 uomini di guardia. I prigionieri furono lasciati senza acqua né vitto di
alcun genere; si contavano dai 15 ai 30 decessi al giorno.Il 3 maggio 1945
la Cap Arcona, la Thielbek e
la Deutschland IV si
trovavano nella Baia di Lubecca tra Neustadt in Holstein e Scharbeutz quando furono attaccate da
aerei alleati. La Cap Arcona e la Thielbek affondarono
in seguito all'attacco.Persero la vita tra le 7.000 e le 8.000 persone; 400
prigionieri riuscirono a raggiungere le spiagge dove furono uccisi dalle SS e
membri della Wehrmacht. I superstiti
furono solo 200. Uno fra questi, Johann Meyer di Höxter Weser, nel 1950 rese una testimonianza davanti al tribunale del
Brandeburgo fornendo dettagli esatti sulla dinamica dell'affondamento delle due
navi.Il relitto della Cap Arcona rimase per anni nella Baia di
Lubecca, dove solo dal 1950 si iniziò lo smembramento del relitto e la
rottamazione delle parti in acciaio. I corpi delle vittime si trovavano ancora
tutti all'interno della nave rendendo più difficoltosa l'attività di recupero.
La Thielbek fu invece recuperata e rimessa a nuovo.Il
ritrovamento di resti delle vittime sulle spiagge locali proseguì fino ai
tardi anni sessanta. Molti
cadaveri furono trasportati dalla corrente sull'isola di Poel dove
si provvedette a dar loro sepoltura nel cimitero locale, nei pressi del quale
si trova un piccolo monumento alla memoria.Fino ad oggi la responsabilità
dell'accaduto non è stata stabilita con certezza; molte circostanze non sono
tuttora chiare. La Croce Rossa svizzera informò le truppe di terra
alleate dell'esistenza delle navi e del tipo di "carico" da esse
trasportato ma l'informazione non arrivò ai piloti della Royal Air Force che, durante i voli di
ricognizione, non riconobbero nei passeggeri dei prigionieri. Per tale motivo
le persone a bordo furono scambiate per truppe e gerarchi nazisti in fuga dal
paese.L'attacco fu condotto da aerei del tipo Typhoon del 263º squadrone da Ahlhorn, del
197º da Celle e del 198º da Plantlünne. La Cap Arcona fu
colpita da 64 razzi incendiari che la ridussero completamente in fiamme. I
documenti relativi all'attacco aereo sono stati secretati dalla RAF fino
al 2045.L'affondamento della Cap
Arcona fa parte, insieme a quello della Wilhelm Gustloff e della Goya(entrambe nel 1945) delle tre tragedie del mare con il più elevato
numero di vittime.
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