Spazio e tempo :un nesso sul quale si sono orientate le
speculazioni filosofiche fin dall’antichita’.Nella navigazione,un tempo,era
fondamentale conoscere l’ora esatta(tempo) per poter valutare la precisa
posizione della nave.(luogo).La ricerca dell’esatta misurazione della
longitudine e’ un’impresa che,fin dall’inizio del 1600 e per tutto il secolo successivo,tenne
impegnate le piu’ potenti marinerie dell’epoca.Il problema non era certo di
poco conto e molto aveva a che vedere con l’orologeria(proprio perche’ si
trattava di una ricerca spinta in direzione della massima precisione),visto che
per effettuare i calcoli della rotta ,bisognava conoscere con esattezza sia la
latitudine che la longitudine.La prima misurazione del globo terrestre,ovvero
la posizione a nord e a sud dell’equatore,era piuttosto semplice da calcolare.I
problemi si presentavano invece con la seconda,ovvero la posizione a est ed a
ovest rispetto al meridiano di riferimento:bastava un solo grado d’errore
sull’equatore per portare una nave fuori rotta di oltre 50 miglia.L’opinione piu’
diffusa tra gli alti ufficiali della Marina era che soltanto imbarcando un
orologio in grado di calcolare con la massima esattezza possibile l’ora del
meridiano di riferimento,confrontata con quella locale,si sarebbero potuti
avviare calcoli precisi sulla longitudine.Il problema non era soltanto
trasportare gli strumenti a bordo,quanto quello di ideare modelli che
mantenessero un’accetabile precisione anche in presenza delle dure
sollecitazioni causate dalla navigazione.Prevalsero in quest’ardua impresa gli
Inglesi,grazie ai viaggi di grandi navigatori come James Cook e alla
genialita’di ricercatori come John Harrison,che si trovo’ peraltro a dover
competere (l’esperimento determinante e’ datato 1759)con i migliori orologiai
dell’epoca:tra gli altri,il connazionale Arnold,il francese Le Roy,l’olandese Huygens e lo svizzero
Berthoud.Lo strumento di navigazione che offri’ la soluzione piu’ convincente
fu il cosi detto “cronometro da Marina” : sue principali caratteristiche erano
l’organo di regolazione a bilanciere,la scansione dei secondi a scatto,la
riserva di marcia e-soprattutto-una sospensione cardanica per la cassa
cilindrica in ottone(materiale poco attaccabile da agenti corrosivi)in modo da
mantenere in orizzontale(la migliore posizione di lavoro per i delicati
meccanismi d’orologeria),anche in presenza di forti rollii e beccheggi.
Pur non avendo il primato dell’invenzione,particolarmente
importante per lo sviluppo di questa speciale tipologia di orologi,e’ il ruolo
di Ferdinad Berthoud (1727-1807),che impianto’ la propria attivita’ a Parigi:inizio’
a dedicarsi alla costruzione di cronometri da Marina nel 1726,quando era gia’
nota l’ingegniosita’ del suo lavoro e l’intelligenza degli scritti
tecnici.Tutto questo gli frutto’ ben presto la prestigiosa carica di
“orologiaio ufficiale della Marina”.Berthoud realizzo’ segna-tempo in grande
quantita’ e divenne uno dei piu’ fervidi scrittori d’orologeria:a lui si fa
risalire anche l’invenzione dello scappamento “a détente”(l’impulso e’ dato al
bilanciere solo da una vibrazione alternata di ogni oscillazione),che venne
incorporato nei piu’ evoluti cronometri da Marina.
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