Brevi cenni storici
Le scarse notizie,ma attendibili,che si hanno in merito alle
quantita’ consentite di carico
da imbarcare, risalgono agli
ultimi anni del secolo XII.Si trattava di una croce segnata su entrambi i
fianchi dello scafo il cui tratto
orizzontale indicava,con il suo bordo superiore, la linea di massimo carico.
Il Bordo Libero presso la Repubblica di Venezia
veniva assegnato da una commissione composta
da armatori,caricatori e
capitani,ottemperando alle rigide disposizioni emanate dal Doge.Degli ispettori
vigilavano affinche’ la
nave prima di salpare non avesse caricato altre i limiti imposti. Anche le Repubblica di Genova
e di
Sardegna adottarono una linea di massimo carico completamente diversa.
Essa comprendeva un disco pitturato sui fianchi della nave attraversato
da una linea orizzontale,quindi quasi un precursore del cerchio
di Plimsoll.
Succesivamente vi fu un periodo di buio durato anni,nei quali non venivano
rispettate regole. Solo verso il XVII e XVIII secolo si riprese la discussione sulla linea di
massimo carico a seguito delle preoccupazioni
degli Armatori ,degli Assicuratori e degli equipaggi stessi
a causa del numero elevato di sinistri. Infatti
gli
Armatori ed i capitani caricavano le loro navi secondo
valutazioni individuali. La svolta decisiva si ebbe
con Samuel Plimsoll deputato del
Parlamento Britannico.Egli prese a cuore
la sicurezza della gente di
mare e le loro preoccupazioni dettate dalla mancanza di regole,creando un movimento di opinione
appoggiato dai marittimi e con il coinvolgimento dell’opinione
pubblica si arrivo’ nel 1875
a rendere obbligatorio che tutti i bastimenti avessero un circolo,segnato su
entrambe le murate, che costituiva
la linea di max carico consentita per ogni tipo di nave.Tale circolo,che oggi costituisce la marca principale
di bordo
libero,venne chiamato anello di PLIMSOLL in omaggio al deputato liberale che tanto aveva fatto
per la salvaguardia della vita umana in
mare.Cio’ determinava solo la linea di massimo carico pero’ erano
assenti le norme per l’assegnazione. Nel frattempo il Board of Trade ed il Lloyd
Register elaborarono delle norme che furono
rese obbligatorie nel 1890. Dopo tale
data le norme furono
via via perfezionate fino a pervenire alla
stesura della Convenzione di Londra del 1930.
IL BORDO LIBERO
Si definisce bordo libero di una nave la distanza verticale
che intercorre tra una linea orizzontale , tracciata, a meta’ lunghezza della
nave,in corrispondenza dell’intersezione della murata col fasciame del ponte
completo piu’ elevato munito di chiusure permanenti PONTE
DI BORDO LIBERO, e la linea di galleggiamento
corrispondente al massimo carico (linea
di massimo carico) che la nave e’ autorizzata ad imbarcare, in rela- zione alle particolari caratteristiche del
viaggio che essa si accinge a compiere.
Tale distanza,dovendo contribuire a garantire la sicurezza
della navigazione,viene stabilita tenendo presente che la nave, per conservare
in ogni caso buone qualita’ nautiche ,deve possedere
una adatta riserva di spinta.Pertanto
il bordo libero oscilla tra un massimo e
un minimo secondo che la
nave e’ destinata ad attraversare mari piu’ o meno pericolosi,o a galleggiare
su acque di maggiore o minore densita’.Si deduce da quanto esposto che il Bordo
Libero di una nave non e’ una grandezza costante.
Esso infatti varia:ma,non essendo possibile tener conto delle infinite
condizioni che possono caratterizzare i
diversi viaggi di
una nave,si e’ stabilito di assegnare ad ogni nave delle marche di bordo libero, che
indicano l’altezza massima che puo’ raggiungere la linea di
galleggiamento,per navigazioni da effettuare : in
acque dolci tropicali-in acque dolci-in estate-in
inverno-in inverno nel Nord atlantico.
Nell’assegnare il bordo libero prima di ogni altro è
necessario stabilire quale sia il ponte che si deve assumere come riferimento
per la misura della distanza verticale tra esso ed un particolare galleggiamento
che si identifica con quello a pieno carico estivo.In prima approssimazione il
ponte di bordo libero è individuato da quello a partire dal quale si misura il
bordo libero.E quindi con il nome di P.B.L. si intende quello completo e piu’
alto possedente,per tutte le aperture situate nella sua parte esposta ,dei
mezzi di chiusura permanente. (per tutte le misure delle marche e relative
dimensioni nonché le varie regole si puo’consultare LA CONVEN ZIONE INTERNAZIONALE SUL BORDO
LIBERO-ILLC – allegata).
I motivi che impongono l’assegnazione del bordo libero sono:
1) assicurare alla nave una buona riserva di spinta -2) ottenere una
sufficiente riserva totale di
stabilita’ in modo che la nave
sottoposta alle azioni delle forze esterne( vento,mare,ecc.) vi possa reagire
energicamente.3) rendere possibile il proporzionamento degli sforzi ai quali lo
scafo della nave puo’ essere sottoposto.
DEFINIZIONI :
-Riserva di spinta : è la differenza tr il dislocamento
della nave che sta per affondare e quello della nave col
galleggiamento nella posizione corrispondente al massimo
carico(bordo libero).
-Riserva di galleggiabilita’: è la distanza verticale che
intercede tra il galleggiamento della nave che sta per affondare e quello
relativo al massimo carico.
Di queste due grandezze la prima si esprime in Tonn. e
la seconda in mt. Evidentemente aumentando il bordo libero aumenta la riserva
di spinta e quindi la sicurezza della navigazione; ma se
si volesse seguire questa via per realizzare tale sicurezza si correrebbe il
rischio di annullare la ragione di essere dei galleggianti senza garantirsi da un
eventuale disastro. Infatti la diminuzione della riserva di di spinta puo’ essere determinata da un aumento di carico
utile,o da infiltrazioni di
acqua nell’interno dello scafo. In questo ultimo caso se l’acqua non e’
convenientemente trattenuta da ambienti di limitata capacita’, qualunque sia la riserva di spinta
iniziale,questa è destinata ad annullarsi e quindi la nave dovra’ affondare.
COMPARTIMENTAZIONE DI GALLEGGIABILITA’
Alle navi adibite al trasporto di
passeggeri è imposta per evidenti ragioni di sicurezza una compartimentazio-
ne di galleggiabilita’,che
provvede a frazionarne il volume interno,mediante paratie e un ponte
stagno, in modo da ricavarne
ambienti di capacita’ tale da assicurare
alla nave,per un particolare galleggiamento,
detto di compartimentazione,una sufficiente riserva di spinta anche
quando uno (o alcuni) di essi viene a trovarsi in libera comunicazione col
mare.
Lo studio di questa
compartimentazione conduce a stabilire la linea di massimo carico consentita
al tipo di nave indicato.Questa
linea deve essere tracciata sulle murate delle navi, a
poppavia del centro del disco e
a distanza uguale a quella delle marche complementari del bordo libero. Ad
essa si da il nome
di marca di compartimentazione o di
galleggiamento. A queste navi vengono assegnate piu’ linee di carico addizionali corrispondenti alle immersioni di
compartimentazione approvate per le condizioni di servizio considerate.
Tali linee o galleggiamenti di compartimentazione sono
distinte con le lettere C1-C2-C3 ecc. a partire dalla inferiore; e questa si riferisce alla
condizione che prevede la maggiore estensione dei locali destinati al
trasporto dei passeggeri.In pratica in
nessun caso la marca di galleggiamento di compartimentazione puo’ capitare al
di sopra della piu’ alta marca di galleggiamento di massimo carico in acqua
salata;inoltre qualunque sia la posizione della piu’ alta marca di
galleggiamento,una nave non potra’ mai essere caricata in modo da fare immergere quella di bordo libero
determinata in base alla Convenzione.Analogamente nessuna nave deve
essere caricata in acqua salata in modo da lasciare immersa
la marca del galleggiamento di
compartimentazione corrispondente alle sue condizioni di servizio.Da quanto e’ stato esposto si
deduce che mentre
con la compartimentazione di
galleggiabilità, riferita ad una data linea di galleggiamento si cerca
di assegnare ai diversi compartimenti,in cui viene
frazionato l’interno di una nave destinato al trasporto dei passeggeri, dimensioni corrispondenti al grado di
sicurezza,che per essa si vuol realizzare, con l’assegnazione delle
marche di galleggiamento,alla nave che puo’ essere adibita al trasporto
sia di merce che di un numero variabile
di passeggeri,si fissa la posizione che
puo’ essere raggiunta dal suo galleggiamento tenendo conto della
necessita’ di doverne assicurare la
galleggiabilita’ con tanta maggiore severita’, quanto maggiore e’ il numero dei passeggeri che puo’
esservi imbarcato.
Capitano Sup. Lungo Corso Ugo Maria Rosario BASSO
Allegati
CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUL BORDO LIBERO
CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUL BORDO LIBERO
https://docs.google.com/file/d/0B7e9C6brhIQVeGxpQ3RvY1ZyeGc/edit
CERTIFICATO DI BORDO LIBERO
https://docs.google.com/file/d/0B7e9C6brhIQVSUx0d0J6SXEtMXM/edit
CERTIFICATO DI BORDO LIBERO
https://docs.google.com/file/d/0B7e9C6brhIQVSUx0d0J6SXEtMXM/edit
IL PROSSIMO ARGOMENTO CHE TRATTEREMO SARA’ UN APPROFONDIMENTO DELLA COMPARTIMENTAZIONE DI GALLEGGIABILITA’ ESPONENDO IL METODO BARRICELLI - SOLDA’.
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