giovedì 9 gennaio 2014

CRONOMETRO DA MARINA NOTE STORICHE

 CRONOMETRO   DA    MARINA    NOTE    STORICHE                                      

 

Spazio e tempo :un nesso sul quale si sono orientate le speculazioni filosofiche fin dall’antichita’.Nella navigazione,un tempo,era fondamentale conoscere l’ora esatta(tempo) per poter valutare la precisa posizione della nave.(luogo).La ricerca dell’esatta misurazione della longitudine e’ un’impresa che,fin dall’inizio del 1600 e per tutto il secolo successivo,tenne impegnate le piu’ potenti marinerie dell’epoca.Il problema non era certo di poco conto e molto aveva a che vedere con l’orologeria(proprio perche’ si trattava di una ricerca spinta in direzione della massima precisione),visto che per effettuare i calcoli della rotta ,bisognava conoscere con esattezza sia la latitudine che la longitudine.La prima misurazione del globo terrestre,ovvero la posizione a nord e a sud dell’equatore,era piuttosto semplice da calcolare.I problemi si presentavano invece con la seconda,ovvero la posizione a est ed a ovest rispetto al meridiano di riferimento:bastava un solo grado d’errore sull’equatore per portare una nave fuori rotta di oltre 50 miglia.L’opinione piu’ diffusa tra gli alti ufficiali della Marina era che soltanto imbarcando un orologio in grado di calcolare con la massima esattezza possibile l’ora del meridiano di riferimento,confrontata con quella locale,si sarebbero potuti avviare calcoli precisi sulla longitudine.Il problema non era soltanto trasportare gli strumenti a bordo,quanto quello di ideare modelli che mantenessero un’accetabile precisione anche in presenza delle dure sollecitazioni causate dalla navigazione.Prevalsero in quest’ardua impresa gli Inglesi,grazie ai viaggi di grandi navigatori come James Cook e alla genialita’di ricercatori come John Harrison,che si trovo’ peraltro a dover competere (l’esperimento determinante e’ datato 1759)con i migliori orologiai dell’epoca:tra gli altri,il connazionale Arnold,il francese  Le Roy,l’olandese Huygens e lo svizzero Berthoud.Lo strumento di navigazione che offri’ la soluzione piu’ convincente fu il cosi detto “cronometro da Marina” : sue principali caratteristiche erano l’organo di regolazione a bilanciere,la scansione dei secondi a scatto,la riserva di marcia e-soprattutto-una sospensione cardanica per la cassa cilindrica in ottone(materiale poco attaccabile da agenti corrosivi)in modo da mantenere in orizzontale(la migliore posizione di lavoro per i delicati meccanismi d’orologeria),anche in presenza di forti rollii e beccheggi.

Pur non avendo il primato dell’invenzione,particolarmente importante per lo sviluppo di questa speciale tipologia di orologi,e’ il ruolo di Ferdinad Berthoud (1727-1807),che impianto’ la propria attivita’ a Parigi:inizio’ a dedicarsi alla costruzione di cronometri da Marina nel 1726,quando era gia’ nota l’ingegniosita’ del suo lavoro e l’intelligenza degli scritti tecnici.Tutto questo gli frutto’ ben presto la prestigiosa carica di “orologiaio ufficiale della Marina”.Berthoud realizzo’ segna-tempo in grande quantita’ e divenne uno dei piu’ fervidi scrittori d’orologeria:a lui si fa risalire anche l’invenzione dello scappamento “a détente”(l’impulso e’ dato al bilanciere solo da una vibrazione alternata di ogni oscillazione),che venne incorporato nei piu’ evoluti cronometri da Marina.    

 

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